Come opporsi alla pubblicità comportamentale di Facebook
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Come opporsi alla pubblicità comportamentale di Facebook | Wired Italia

Come opporsi alla pubblicità comportamentale di Facebook
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Buone nuove per gli utenti di Facebook e Instagram che vogliono opporsi alla pubblicità comportamentale di Meta, ossia basata esclusivamente sul monitoraggio della loro attività digitale. A quanto pare, infatti, questi possono chiedere che i loro dati non vengano utilizzati per il tracciamento e la profilazione senza consenso attraverso un tool gratuito fornito dal sito Noyb. E per farlo hanno a disposizione ben tre diverse opzioni: utilizzando il tool accedendo a Facebook, fornendo l’email che utilizzano per il servizio, oppure inviando un’email per dimostrare la volontà di non essere tracciati. Poi, una volta che hanno confermato di volere che il sito li aiuti a rinunciare al trattamento dei dati da parte di Meta, il tool genera un’email che invia al responsabile della protezione dei dati della società, chiedendogli esplicitamente di interromperne il tracciamento.

Più nel dettaglio, l’email chiede a Meta la conferma dell’ottemperanza all’obiezione entro cinque giorni lavorativi e specifica che l’utente non desidera essere indirizzato a “qualsiasi collegamento, modulo online o altro modo per esercitare i propri diritti“. Secondo il GDPR, i responsabili del trattamento dei dati devono rispettare il diritto di opporsisenza indebito ritardo” o, al più tardi, entro un mese dopo aver ricevuto la richiesta. Il che significa che Meta deve agire in tempi brevi per interrompere il tracciamento di un utente che ne fa richiesta, a meno che non voglia ricevere un’ulteriore denuncia per violazione della privacy – considerando che la società è già stata multata per ben 410 milioni di dollari all’inizio dell’anno.

Messa alle strette dall’Unione Europea, Meta comincerà da domani ad applicare una nuova politica sulla privacy degli utenti, optando per una forma alternativa di targeting degli annunci per tutti coloro che rinunciano al tracciamento dei dati, ossia un targeting contestuale. Anche se, in realtà, non sembra che la società sia davvero intenzionata a rinunciare al tracciamento (non consensuale) degli utenti. Quello che Noyb descrive come il “modulo nascosto e complesso di Facebook per la disattivazione” non sembra essere raggiungibile. E anche se lo fosse, non garantirebbe comunque di portare a termine la procedura per disattivare il trattamento e la pubblicità comportamentale che ne consegue.

Queste mosse di Facebook sono semplicemente ridicole e imbarazzanti. Devi trovare ogni elemento nella loro politica sulla privacy con cui non sei d’accordo e spiegare perché la valutazione di Meta è sbagliata nel tuo caso specifico. La loro valutazione, tuttavia, non è pubblicata. È come dire che puoi rinunciare solo ogni secondo lunedì del mese dalle 8:00 alle 9:00“, ha commentato Max Schrems, inventore e presidente di Noyb a TechCrunch. “Il nostro modulo ribalta la situazione – ha aggiunto -. Gli utenti possono ora rinunciare al trattamento dei dati e Facebook deve accettare questa obiezione senza indugio. Vogliamo rendere il più semplice possibile per le persone colpite l’esercizio dei loro diritti fondamentali”.



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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-04-06 04:20:00 ,

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